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Il Po delle Colline

Il chivassese

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  • Comuni interessati: Cavagnolo, Chieri, Chivasso, San Mauro Torinese, Verolengo, Verrua Savoia, Saluggia, Albugnano

Frontali di chiese, colonnati, talvolta antichi fabbricati rurali sono uniti nel segno di queste antiche forme di vita. Qua e là tra i rossi mattoni dei frontespizi si inseriscono chiare lastre di arenaria sulle quali biancheggiano le conchiglie dalle quali sono composte.

Divaghiamo, spingiamoci fino alla Provincia di Asti. Le piccole stradine che salgono e scendono dalle colline su questo versante attraversano le zone dei tipici vigneti di freisa e malvasia.
In Albugnano si trova l'Abbazia di Santa Maria di Vezzolano. E' una bellezza.
Si raggiunge dall'alto per una stradina bordata di pioppi cipressini. Non piccola, ma raccolta e commovente. Il tramezzo che taglia la navata centrale è molto particolare, una serie di figure intagliate nel calcare decorate a smalto dalla viva religiosità popolare. Lo stile architettonico è il romanico astigiano. Le stesse decorazioni, i medesimi coronamenti, monofore, archi, costoloni bicromi, sono riprodottI in tutta la zona, giungono al Po con S. Pietro a Brusasco, la parrocchia di S. Sebastiano da Po e S. Fede a Cavagnolo. Quest'ultima di leggendaria origine carolingia, venne costruita prima dell'anno mille. Emozionano i contrasti del piccolo chiostro. L'acustica particolare della chiesa permette di eseguire cori e brani di musica antica, non a caso fa parte del circuito, così come l'abbazia di Staffarda, di concerti corali itineranti inseriti nella manifestazione "musica instrumentum coeli".

S. Fede è da vedere. Costruita tra le colline, a fianco della strada principale, nascosta dal grande edificio utilizzato per ritiri e convegni dai Padri Maristi, proprietari dal 1895. Dell'abbazia fondata nel millecento dai benedettini alverniati di Conques resta solo una chiesetta minuta ricca dello splendido portale romanico. Il luogo è silenzioso, tra prati, boschetti e cascinali sparsi. Vi è il più bel portale romanico del Piemonte, un intreccio di colonne e colonnine, figure zoomorfe, girali e tralci, mostri figure umane, disegni geometrici.
Anch'essa romanica, la chiesa di S. Pietro a Brusasco è un po' sacrificata all'interno del cimitero. Il dettaglio più interessante è l'abside ornata di colonnine in arenaria.

Il Po scorre lento, circondato dalle ghiaie, svuotato dai prelievi idrici del canale Cimena a San Mauro e del Canale Cavour a Chivasso, quest'ultimo, canale principale di una fitta rete di prese d'acqua e canalizzazioni, tra cui il Ponte canale di Verolengo e la presa del canale Farini a Saluggia, che inonda le risaie del vercellese e del basso novarese.
La vegetazione naturale non è molto rappresentata qui. Sono molti i pioppeti artificiali, i campi coltivati a mais e a soia. Paiono non accorgersene gli uccelli, la Riserva delle confluenze dell'Orco e del Malone; noto soprattutto l'Orco per i turisti domenicali che affollano le sue rive, ospita il Falco Pescatore che sorvola le acque in cerca di prede.

Sulla Dora, la cui confluenza con il Po e tutelata dalla Riserva del Baraccone, una delle più belle di tutto il Parco, vi sono due delle dodici aree protette del tratto torinese del Po: le Riserve dell'isolotto del Ritano, nei pressi dell'abitato di Saluggia e del Mulino Vecchio.

Sulla sinistra del fiume scorrono le cittadine di Settimo, Chivasso e Crescentino. A fianco della collina, S. Mauro, Castiglione e Gassino; oltre, in direzione di Crescentino, paesi e frazioni alcuni dei quali arroccati.

Il Comune di Castagneto Po cinge la Riserva del Bosco del Vaj, una faggeta, rara per la modesta quota in cui si è insediata.

Anche in questo tratto la collina è ricca di storia. Molte le sontuose Ville di S. Mauro, tra le altre, Villa Santa Croce, la costruzione attuale è del 1914, in stile neogotico. Villa Viretti, in Via S. Croce, ornata da un'epigrafe con nodi di Savoia, riporta l'indicazione di una data (1780) ed una dedica. Villa Franchetti, a lato dell'antica strada che portava a Baldissero, in Via Montenero, Villa Soley, ammodernata nel 1800, con volte a botte ricoperte di stucchi ed affreschi, Villa Cesare, alla quale si accede per una strada privata che si dirama da via Maria Goretti, Villa Lavista, rifatta probabilmente nel secolo scorso è racchiusa in un bellissimo parco ornato da numerose statue in marmo e ceramiche.

Attraenti i castelli. Ancora a S. Mauro, nascosto dall'alto muro che protegge il grande parco in discesa verso il Po, il Castello di Sambuy ed il bel castello di Bardassano a Gassino, situato in un piccolo borgo sulle alte colline dalle viuzze strette ed i colori accesi dei paesini liguri. Bello anche il castello di Cinzano.
A Verrua Savoia si incontra la fortezza sabauda, imponente sul Po e sulla pianura, a ricordo di antichi e memorabili assedi. Oggi il Comune di Verrua, che ha ricevuto in comodato il complesso architettonico, ha recuperato sia la collina su cui sorge la fortezza, sia la fortezza stessa, consentendo ai visitatori di ammirare questa imponente opera difensiva.

La zona è molto interessante anche da un punto di vista gastronomico: se la Città di Chivasso è nota per i nocciolini, delicati amaretti che si sciolgono in bocca, il basso vercellese lo è per la panissa, un risotto ricco, con lardo, cotiche e fagioli. Crescentino, Saluggia, Cigliano, sono le ultime propaggini territoriali in cui si lo può assaggiare. La ricetta originale lo vuole spesso, tanto da permettere al cucchiaio di restare "in piedi" nel riso.

Numerose le sagre e le fiere locali. San Sebastiano da Po ospita in settembre la fiera del Pom Matan, Settimo la "fera dij Coi". La cittadina di Saluggia è particolarmente nota per la produzione della tipica varietà di fagioli scuri.

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