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In bicicletta tra Tanaro e Scrivia

Tra campi di ortaggi e alberi monumentali

In bici         Elevato interesse: flora Elevato interesse: fauna Elevato interesse: panorama 
  • Partenza: Oasi naturalistica di Isola Sant'Antonio
  • Arrivo: Oasi naturalistica di Isola Sant'Antonio
  • Lunghezza: 29 km

Partenza e arrivo: Oasi naturalistica di Isola Sant'Antonio. L’oasi è accessibile e visitabile solo su prenotazione (Info: associazionecodibugnolo.it)
SP 88 - Cascina Marca Mora - Molineri Vecchi - Sale - Alluvioni Cambiò - Fiume Po - argine del Po - Borgata Capraglia

Partenza consigliata dall’ingresso dell’Oasi naturalistica di Isola Sant’Antonio da dove si prosegue sull’argine del Po verso la confluenza con la Scrivia. Raggiunta la riva del torrente si cambia direzione per seguire a mezzogiorno l’argine sinistro del torrente che scende dall’Appenino. Ed è con l’Appennino all’orizzonte che, lasciato l’argine, si va a occidente tra campi di ortaggi fino all’incrocio con la SP 88.
All’incrocio con la SP 88 si interrompe la quiete. Ma è solo un breve intervallo: svoltati a destra sulla provinciale, verso Guazzora, la si percorre per pochi metri, poi con cautela si traversa la carreggiata per imboccare a sinistra la campestre strada della Marca.
In breve si giunge alla Cascina Marca Mora, annunciata da uno splendido pioppo cipressino di ragguardevole età. Il patriarca vegetale è meritevole di ossequiosa sosta, e non meno ossequio va riservato ai vicini pioppi bianchi a lato della strada.

Tralasciata una strada a destra si procede a occidente, ondeggiando nella quiete dell’aperta campagna in via Molineri Vecchi, verso l’omonima località. Dopo circa un chilometro, entrati nel Comune di Sale, la quiete si interrompe brutalmente all’incrocio con la Statale 211 (la SS 211 della “Lomellina” che conduce nell’omonima zona della Lombardia, attraversando l’ultimo ponte del Po piemontese). Anche qui, tuttavia, si tratta di un breve intervallo: attraversata con estrema attenzione l’ampia carreggiata, si svolta a sinistra e dopo un centinaio di metri ci si dirige a destra in via Orti Lineti, pedalando così in discreta sicurezza al margine dell’abitato di Sale, con il solo fastidio del rumore attenuato del traffico.

La via confluisce sulla SP 85, nei pressi del grande incrocio-rotatoria con la Statale 211. Si imbocca la provinciale a destra (via Castelnuovo), proseguendo al margine dell’abitato di Sale in via Voghera. Si giunge così in piazza Cavour, punto di incrocio con la strada napoleonica (o del “Genovesato”), che da Tortona conduceva a nord verso il Po. Un percorso storico, all’insegna della logica, come molti percorsi “napoleonici”. La strada, oggi SP 85, ha il nome di via Alluvioni, ed è Alluvioni Cambiò la prossima meta. Che si raggiunge in modo assai gradevole beneficiando dell’ombra di un bel viale di tigli, corredato oltretutto di pista ciclabile protetta che consente di viaggiare in distensione. Il campanile della parrocchiale annuncia il paese, preceduto dall’incontro con un’acqua già nota: quella del Rio Corsica, avvolto da esuberante vegetazione riparia.
Poche pedalate e si giunge a un incrocio con semaforo ai margini del nucleo “capoluogo” di Alluvioni Cambiò. Paese il cui nome ne testimonia la storia, il rapporto intenso e complesso con il vicino fiume. Qui, al limite fra Piemonte e Lombardia, un Grande Fiume. Per verificarlo, nulla di meglio di una puntata sulla riva.
La strada “napoleonica” (via Po) prosegue a nord verso la fascia di vegetazione spondale. Passato l’argine, qui molto vicino all’alveo, si continua per pochi metri nel pioppeto per affacciarsi sul letto del fiume.

E ora, via sull’argine, per chiudere l’anello. A destra, sfila l’abitato di Alluvioni, e più lontani, sull’orizzonte di mezzogiorno, gli arrotondati profili delle alture dell’Appennino, ora più evidenti per la luce radente del pomeriggio. Dopo un primo tratto su fondo naturale si torna su asfalto. L’argine si discosta dal fiume, ma la progressione si fa più agevole. Passati nel Comune di Isola Sant’Antonio, si giunge dopo un paio di chilometri alla Borgata Capraglia, annunciata dalla già nota Statale 211 della “Lomellina” che interrompe l’argine.

In questo tratto è possibile lasciare l’argine per proseguire a destra nella tranquilla SP 86 che attraversa la borgata. Subito dopo si sottopassa la statale e si risale a sinistra sull’argine. La SS 211 è diretta al vicino ponte sul Po per Pieve del Cairo, in terra lombarda. Ma ancora più importante è sapere che la statale delimita a ovest l’Oasi naturale di Isola Sant’Antonio. La conclusione dell’anello è dunque prossima. Ultime pedalate distese sull’argine. Da un lato campi di ortaggi, dall’altro la fitta fascia di vegetazione che cinge le zone d’acqua dell’oasi.

Bibliografia

Aree umide Sansiro, Oasi naturalistica Isola Sant'Antonio
Aree umide Sansiro, Oasi naturalistica Isola Sant'Antonio
(foto di: Associazione Codibugnolo)
 
Oasi naturalistica Isola Sant'Antonio, educazione ambientale
Oasi naturalistica Isola Sant'Antonio, educazione ambientale
(foto di: Associazione Codibugnolo)
 
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