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Avanti con il PNRR: una nuova vita per il Po e un importante contributo alla Foresta condivisa del Po piemontese

( 10 Ottobre 2022 )

Con decreto del Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale di Bacino del fiume Po n. 96 del 2 agosto 2022 è stato ufficialmente approvato il Programma d'Azione del progetto "Rinaturazione dell'Area Po” inserita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questa componente del PNRR adotta una serie di misure in materia di gestione delle risorse idriche e dei rischi idrogeologici ma allo stesso tempo indirizzate a preservare la biodiversità, strumento per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Si tratta di un’operazione di messa in sicurezza del fiume attuata con strumenti ecologici che affrontano la crisi climatica e di un’ingente quantità di denaro investita per riqualificare il nostro territorio. Ad alcuni tratti del fiume verrà restituita naturalità, aumentando la possibilità di divagare lateralmente, e saranno così ridotti i pericoli dovuti alle piene.

Il programma di interventi coinvolge il Parco naturale del Po piemontese e i siti della Rete Natura 2000 ad esso afferenti: IT1110024 Lanca di San Michele, IT1110025 Po Morto di Carignano, IT1110018 Confluenza Po - Orco - Malone, IT1110019 Baraccone (confluenza Po - Dora Baltea), IT1180028 Fiume Po - tratto vercellese alessandrino.

Tutti gli interventi previsti sono riconducibili in particolare alla riqualificazione, riattivazione e riapertura di lanche e rami abbandonati, alla riduzione dell'artificialità dell'alveo, alla riforestazione diffusa – realizzata mantenendo radure necessarie alla biodiversità e praticata con piante autoctone – e al contrasto della diffusione delle specie vegetali alloctone invasive. In questo modo si otterranno la ricostituzione e l’aumento della superficie di specifici habitat di interesse comunitario, incrementando di conseguenza la funzionalità ecologica. In alcuni casi sulle sponde del fiume saranno piantati salici a cespuglio, particolarmente idonei a rallentare l’acqua, i salici hanno radici importanti e fusti flessibili che non vengono estirpati dalla corrente.

Nove le aree individuate nel tratto del Po piemontese, per le quali sono stati stanziati 58.790.000 euro. Molti degli interventi previsti daranno un importante contributo alla Foresta condivisa del Po piemontese, con un buon contributo all’incremento della biodiversità.

Programma in capo al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), la cui cabina di regia è composta da: Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, Regione Piemonte, Regione Lombardia, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto e Agenzia Interregionale per il fiume Po (AiPo), ciascuno farà la propria parte in un vasto sistema di lavori integrati. L’Ente-Parco ha contribuito alla predisposizione delle schede progettuali oltre all’individuazione delle aree idonee e seguirà da vicino la realizzazione degli interventi.

Queste le azioni area per area:

1) Comuni interessati: Carmagnola, Carignano e Villastellone. Saranno realizzati interventi di carattere naturalistico che riguarderanno la riqualificazione delle lanche San Michele e Po Morto in sponda idrografica destra del Po con l’ampliamento degli habitat di interesse comunitario, l’imboschimento di circa 3 ettari sui quali sarà mantenuta la presenza di radure funzionali alla biodiversità, e il controllo delle specie alloctone invasive, principalmente dello zucchino selvatico (Sicyos angulatus), su una superficie complessiva di circa 30 ettari, utilizzando la strategia di piantare specie autoctone sotto le chiome degli alberi già presenti. Importo del finanziamento € 3.040.000.

2) Chivasso, in area di confluenza fra il torrente Orco e il fiume Po: sarà riaperto un ramo abbandonato lungo circa 500 m. Gli interventi di carattere naturalistico riguarderanno la riqualificazione delle lanche così da ampliare di 6 ettari gli habitat di interesse comunitario. È previsto l’acquisto di una porzione di area umida e la realizzazione di ambienti aperti a cespugli radi su circa 2 ettari. Importo del finanziamento € 1.150.000.

3) Comuni di San Sebastiano da Po, Lauriano, Monteu da Po, Cavagnolo, Brusasco e Verrua Savoia. Per la realizzazione di tre ecosistemi filtro, nei territori comunali di Lauriano, Cavagnolo e Brusasco e riqualificate lanche a Monteu da Po e Verrua Savoia, saranno eseguite leggere escavazioni ed eliminate le specie vegetali alloctone. Con il termine “ecosistemi filtro” si definiscono le aree umide create a valle dei depuratori dove le acque reflue di risulta vengono ulteriormente trattate in modo ecologico: alcune specie vegetali, come la lenticchia d’acqua (Lemna minor) e la cannuccia di palude (Phragmites australis), sono utilissimi depuratori naturali. Specifici interventi di carattere naturalistico,

su una superficie di 24 ettari, riguarderanno la riqualificazione di rami secondari parzialmente attivi e rimboschimenti. Importo del finanziamento € 1.630.000.

 

4) Comuni di Crescentino e Verrua Savoia. Verrà ridotta l'artificialità dell'alveo attraverso l’adeguamento di un’opera di difesa posta sulla sponda in sinistra idraulica. Il tratto su cui si interverrà, abbassando la quota sommitale di 3-4 metri, è lungo circa 300 metri. Alle spalle dell’opera di difesa modificata sarà riaperto un ramo abbandonato del Po di circa 2.200 metri. Gli interventi di carattere naturalistico riguarderanno rimboschimenti con corredo floristico riconducibile agli habitat di interesse comunitario su una superficie di circa 141 ettari, sui quali sarà mantenuta la presenza di radure. Verranno anche contenute le specie alloctone invasive su una superficie di circa 4 ettari infittendo i boschi già presenti, con la messa a dimora di nuovi alberi e arbusti. Importo del finanziamento: € 15.780.000.

5) Comuni di Fontanetto Po, Palazzolo Vercellese, Gabiano e Camino. Saranno riqualificate aree umide in golena, con un ampliamento degli habitat di interesse comunitario su 4 ettari, e riaperto un ramo abbandonato del Po di circa 1.500 metri. Sarà soggetta a rimboschimento con specie autoctone una superficie di 83 ettari, anche in questo caso mantenendo la presenza di radure e saranno poste sotto controllo le specie alloctone invasive su circa 26 ettari. Importo del finanziamento € 12.220.000.

6) Comuni di Camino, Morano sul Po, Pontestura e Coniolo. In questo tratto di circa 400 metri la difesa della sponda, in sinistra idraulica, sarà abbassata di 5 metri e sarà riaperto un ramo abbandonato del Po, lungo circa 3.000 metri. L’obiettivo è il ripristino del sistema naturale, riducendo gli effetti generati dalle opere in alveo. Anche in questo caso saranno eseguiti rimboschimenti su una superficie di circa 48 ettari, sui quali sarà mantenuta la presenza di radure e combattuta la vegetazione esotica invasiva, mettendo a dimora macchie di alberi e arbusti sotto gli alberi già presenti; la superficie interessata dall’intervento è circa 42 ettari. Importo dell’intervento: € 12.440.000.

7) Comuni di Casale Monferrato e Frassineto Po. Verranno riaperti due rami abbandonati del Po, lunghi rispettivamente circa 1.550 e 1.400 metri, mentre gli interventi di carattere specificamente naturalistico riguarderanno l’esecuzione di rimboschimenti in corrispondenza di una superficie di circa 52 ettari, con mantenimento di zone a prato, e il controllo della vegetazione alloctona invasiva su una superficie di circa 110 ettari. Importo del finanziamento: € 12.690.000.

8) Comune di Bassignana. L’obiettivo che ci si pone è di ridurre l'artificialità dell'alveo attraverso l’adeguamento di un’opera di difesa della sponda in destra idraulica: intervento su una lunghezza complessiva di circa 300 metri con abbassamento della quota di sommità di circa 6 metri. Inoltre, su circa 3 ettari, saranno riqualificate le aree umide presenti, rimboschiti circa 39 ettari e controllate le specie alloctone invasive su una superficie di circa 50 ettari. Importo del finanziamento: € 5.430.000.

9) Comuni di Bassignana, Isola Sant’Antonio, Gambarana e Pieve del Cairo. In questo caso si ridurrà l'artificialità dell'alveo attraverso l’adeguamento di opere di difesa, in destra idraulica, abbassando la quota di sommità di circa 6 metri, su due tratti lunghi rispettivamente 1.200 e 800 metri. Contestualmente il volume di materiale derivato dall’abbassamento della sponda sarà riutilizzato sul posto per realizzare due tratti di difesa, entrambi di 300 metri, e un’opera di difesa in sinistra idraulica finalizzata a indirizzare la corrente verso la sponda destra, dove è previsto l’abbassamento della difesa esistente per una lunghezza di circa 900 metri. Gli interventi di carattere naturalistico riguarderanno la riqualificazione di un’area umida di circa 17 ettari a ridosso delle sponde, la formazione di boschi e radure su circa 132 ettari e interventi di controllo della vegetazione alloctona invasiva su circa 82 ettari. Importo del finanziamento € 16.010.000.

L’investimento complessivo su tutta l’asta del Po è di 357 milioni di euro – il termine ultimo per la conclusione dei lavori è fisato al 2026 – e la portata dell’operazione è in questi numeri: il fiume Po, con i suoi 652 chilometri di lunghezza, 1.540 m3 di portata media e 71.000 km2 di bacino idrografico, è il più grande fiume italiano; il finanziamento ricadrà dunque su 106 Comuni, 11 Province e 4 Regioni, 29 Aree protette e 42 Siti della Rete Natura 2000.

Lungo il corso del Po sono anche presenti ben cinque Riserve della Biosfera, riconosciute dall’UNESCO nell’ambito del programma MaB (Man and Biosphere), a dimostrazione della valenza di corridoio ecologico fluviale che il Po rappresenta: la Riserva MaB Monviso (2014), la Riserva MaB Collina Po (2016), la Riserva MaB Ticino, Val Grande, Verbano (nata nel 2002 come Valle del Ticino, già comprendente la confluenza Ticino-Po, che nel 2017 è stata ampliata e ha assunto il nuovo nome), la Riserva MaB Po Grande (2019) e la Riserva MaB Delta del Po (2015).

Il Programma d'Azione e il recente Decreto di approvazione sono raggiungibili tramite il link: https://www.adbpo.it/pnrr-rinaturazione-po/

Confluenza Sesia-Po a Frassineto Po
Confluenza Sesia-Po a Frassineto Po
 
Lanca di San Michele a Carmagnola (Foto di Piergiorgio Bevione)
Lanca di San Michele a Carmagnola (Foto di Piergiorgio Bevione)
 
Lanca di San Michele a Carmagnola (Foto di Roberto Ostellino)
Lanca di San Michele a Carmagnola (Foto di Roberto Ostellino)
 
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