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Definizione
La zona di Casalborgone è territorio particolarmente vocato per la coltivazione del pisello, il quale predilige terreni di medio impasto (con una distribuzione equilibrata in sabbia, limo, argilla) ed a reazione neutra (pH 6,5-7), una temperatura compresa tra i 13° e i 18°C (lo sviluppo si arresta quando la temperatura scende al di sotto dei 4-5°C, anche se la pianta riesce a sopportare, solo nei primi stadi di crescita, temperature di poco al di sotto di 0° C) ed una luminosità elevata (il pisello è specie longidiurna, cioè passa dallo stadio vegetativo a quello riproduttivo (fioritura), in corrispondenza del progressivo aumento di ore di luce giornaliera).
Anticamente, il Pisello di Casalborgone era costituito delle varietà Quarantin, Casalot e Barchetta, elencate in ordine di precocità, di cui le aziende producevano il seme. Circa 50 anni fa, con la nascita della varietà commerciale Espresso Generoso, tali varietà sono state per lo più soppiantate al punto che oggi vengono coltivate per lo più per mantenerne il seme.
Il Pisello di Casalborgone si presenta con baccello piccolo (max 5 cm), seme di piccolo diametro, liscio, di colore verde chiaro, di sapore dolce e consistenza pastosa. E' particolarmente adatto per zuppe e vellutate.
La tecnica colturale prevede il succedersi delle seguenti operazioni:
- preparazione del terreno in agosto (aratura e fresatura);
- preparazione dei solchi;
- concimazione con letame e concime minerale;
- passaggio del tridente per rendere soffice il terreno del solco e per interrare il concime;
- semina in due periodi dell'anno a novembre, con raccolta in fine aprile-maggio, e a febbraio-marzo con raccolta a metà maggio-giugno;
- quando le piante sono alte una ventina di centimetri, si rincalzano;
- posizionamento del tutore.
Trattandosi di colture con tutore, la maggior parte delle operazioni deve essere effettuata manualmente.