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Il territorio delle Aree protette del Po piemontese, per la sua varietà di ambienti e per la dominante presenza del fiume, ospita una elevata varietà di specie faunistiche, che vedono nell'avifauna una delle espressioni della diversità biologica più facili da cogliere. Grazie al divagare del fiume nelle zone di pianura, si determina infatti un complesso di ambienti quali greti, rami secondari del fiume, bracci morti o lanche, boschi ripari, ognuno dei quali è abitato da specie caratteristiche. Ambienti come le lanche in cui l'acqua rallenta la sua velocità e si verificano condizioni di bassa ossigenazione dell'acqua, di innalzamento estivo della temperatura, di elevata umidità del suolo e atmosferica, costituiscono un elevato potenziale trofico dato il notevole sedimento organico ove nidificano, trovano rifugio e si nutrono molte specie di uccelli. E' in queste zone che può svilupparsi il canneto e la boscaglia igrofila tipica di molte zone umide. I boschi ripari, tra i quali il saliceto e l'ontaneto, si trovano ai margini del fiume ove si sviluppano salice bianco e ontano nero, l'ombra fitta condiziona notevolmente lo sviluppo della flora del sottobosco e trattiene una forte umidità anche d'estate, favorendo la presenza di molte specie di anfibi e di insetti igrofili. In primavera ed in autunno, il fiume è una via seguita da molte specie di uccelli migratori ed offre loro una importante fonte di nutrimento. L'effetto di mitigazione delle escursioni termiche operato dalla presenza dell'acqua, costituisce, infine, un aspetto di richiamo per molte specie in inverno, quando la disponibilità di cibo nei territori circostanti è ridotta al minimo.