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LIFE Minnow ovvero pesciolini, piccoli ruscelli e grandi sfide: la conservazione di specie minacciate negli affluenti dell’alto Po

( 05 Settembre 2022 )

Con il termine “minnow” si definiscono alcune specie di piccoli pesci d'acqua dolce, la cui esistenza è in grande pericolo per una lunga serie di minacce, che vanno dal cambiamento climatico, alla “competizione” con specie esotiche, alle alterazioni degli habitat, alle trasformazioni morfologiche dei corsi d’acqua.

Da queste premesse è nato il progetto “LIFE Minnow”, che l’Unione Europea ha di recente approvato e finanziato. L’iniziativa è stata inserita nella sezione “Nature and Biodiversity” del programma LIFE, strumento finanziario dell’Unione europea per l’Ambiente e il Clima. 

Obiettivo principale del LIFE Minnow è la gestione di sei specie ittiche inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat: la lampreda (Lethenteron zanandreai), la lasca (Protochondrostoma genei), la savetta (Chondrostoma soetta), il cobite (Sabanejewia larvata), il vairone (Telestes muticellus) e lo scazzone (Cottus gobio). Il loro stato di conservazione, sia a livello europeo sia a livello nazionale, è infatti valutato come sfavorevole e i partner di progetto attueranno interventi urgenti e necessari per impedire il declino di queste specie durante i cinque anni di durata del progetto.

L’area interessata riguarda la porzione nord-occidentale del bacino del Fiume Po e si sviluppa lungo 21 corpi idrici, su un’estensione complessiva di 440 chilometri e che interessa anche 20 Siti della Rete Natura 2000 (IT1110015; IT1110016; IT1110017; IT1110018; IT1110019; IT1110024; IT1110025; IT1110035; IT1110070; IT1120007; IT1120023; IT1120029; IT1120030; IT1160009; IT1160010; IT1160013; IT1160041; IT1180005; IT1180027; IT1180028).

Il Catasto delle Opere di Difesa (SICOD), riconosciuto dalla Regione Piemonte, identifica nell’area di progetto 120 interventi sugli alvei (riguardanti: argini, soglie, briglie, pennelli, ponti, riprofilature, ecc.) ostacoli che mettono a repentaglio la possibilità dei pesci di spostarsi e completare il loro ciclo vitale, LIFE Minnow intende inoltre intervenire sulla mancanza di una linea guida, univoca a livello nazionale o almeno di bacino, di gestione delle specie e degli habitat.

A livello di macrosistema si ripristinerà la connettività longitudinale e la qualità dell'habitat dei 21 corpi idrici individuati e delle aree adiacenti, rendendo 16 barriere permeabili al passaggio dei pesci lungo 122 chilometri di corpi idrici minori.

Scendendo ancora di più nel dettaglio saranno migliorati gli habitat in 13 punti strategici: questo avverrà attraverso interventi puntuali di ripristino arginale con la rinaturalizzazione delle sponde e il recupero della vegetazione ripariale, in tre corpi idrici principali e sei secondari, e con la riqualificazione di sei sorgenti.

Lungo circa 170 chilometri di corsi d’acqua e in 9 Siti Natura 2000 saranno introdotti circa 71.000 avannotti, sia dove sono presenti le 32 popolazioni residue sia dove le specie risultano estinte: sono infatti previste 47 ‘nuove’ popolazioni. Tutto ciò grazie alla riproduzione di novellame di quattro delle specie target in cinque allevamenti ittici già esistenti nella Città Metropolitana di Torino e in provincia di Alessandria, che con l’occasione saranno modernizzati.

Contestualmente le specie alloctone, problema globale considerato per importanza la seconda minaccia alla biodiversità dopo l’alterazione degli habitat, saranno messe sotto controllo e ridotte attraverso la realizzazione di diversi interventi effettuati duranti gli anni di progetto. Le azioni riguarderanno il pesce siluro (Silurus glanis), il cobite di stagno orientale (Misgurnus anguillicaudatus), il carassio (Carassius carassius), il gambero della Louisiana (Procambarus clarkii, Abramis brama), il cebaceck (Pseudorasbora parva), il barbo europeo (Barbus barbus) e l’aspio (Aspius aspius). In quest’ambito è prevista un’azione innovativa: la realizzazione di una nuova filiera per lo smaltimento della biomassa alloctona attraverso un accordo con un'azienda di mangimi.

Altro passaggio fondamentale è l’attesa replicabilità del progetto in altri contesti: il Parco naturale regionale del Queyras (Francia) e il Parco nazionale e regionale della Sierra Nevada (Spagna) hanno già aderito e parteciperanno allo scambio di competenze.

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese è coinvolto nel LIFE Minnow con 14 siti della Rete Natura 2000 e interventi sui Torrenti Banna, Meletta e Ghiandone, sul Rio Pascolo delle Oche, sulla rete irrigua in corrispondenza della Palude di San Genuario e alla confluenza Po-Sesia.

L’Ente-Parco acquisterà un’area umida in comune di Fontanetto Po (VC), nella Zona Speciale di Conservazione “IT1120007 - Palude di San Genuario”. Questo luogo, le cui tipologie fluviali principali sono il “canale irriguo” e la “roggia/risorgiva”, verrà migliorato dotandolo di zone profonde necessarie a fronteggiare i periodi di massimo irraggiamento estivo e freddo invernale e perfezionando la sua connessione con la rete idrografica, in particolare a favore della savetta che versa in condizioni critiche ed è presente in aree simili a questa.

LIFE Minnow coinvolgerà per un lungo periodo la comunità locale – pescatori, volontari, studenti e cittadini – attori che faranno da tramite per una migliore comprensione del valore, anche economico, delle risorse naturali.

Il progetto è coordinato dall’Università di Torino – ente capofila e coordinatore – e vede come partner la Città Metropolitana di Torino, la Provincia di Alessandria, la Provincia di Cuneo, la Provincia di Vercelli, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, l’Istituto Delta Ecologia Applicata. La Regione Piemonte partecipa in qualità di co-finanziatore del progetto.

Per conoscere di più sul PROGETTO LIFE MINNOW, si può consultare la pagina ad esso dedicata sul nostro sito internet:  https://www.parcopopiemontese.it/pagina.php?id=23

Scazzone (Cottus gobio) (Foto di Alberto Tamietti)
Scazzone (Cottus gobio) (Foto di Alberto Tamietti)
 
Lasca nel torrente Malone (Foto di Alberto Tamietti)
Lasca nel torrente Malone (Foto di Alberto Tamietti)
 
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