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La Foresta condivisa del Po piemontese è un’ambiziosa iniziativa dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, che riprendendo e consolidando gli interventi di riqualificazione ambientale avviati negli ultimi 30 anni, intende costituire una foresta di vicinato lungo 200 chilometri di fiume e aree circostanti, un’azione a lungo termine per contrastare il cambiamento climatico e rivitalizzare il territorio, restaurando gli habitat e i processi ecologici e restituendo spazio a specie che rischiano l'estinzione.
La Foresta è stata chiamata ‘condivisa’ proprio perché si tratta di un lavoro che coinvolge le comunità locali e che chiunque può contribuire a realizzare facendola crescere e prosperare.
Il progetto è stato messo in atto principalmente grazie a fondi europei e ministeriali, ma hanno già dato il loro contributo e continuano a contribuire in molti, sia singoli cittadini, sia Associazioni e Aziende, che hanno aderito alla proposta dell’Ente-Parco.
Nel 2023 la Foresta condivisa del Po piemontese si è ingrandita di circa 11 ettari, oltre 9000 alberi e arbusti autoctoni piantati, con interventi realizzati sia direttamente dall’Ente-Parco, sia da soggetti con esso convenzionati, principalmente cave. Inoltre, con il PNRR riforestazione, attuato dalla Città metropolitana di Torino nelle Aree protette del Po piemontese e nelle loro aree contigue, sono stati riforestati circa 24 ettari con oltre 31000 piante.
Ciò che serve oggi maggiormente alla Foresta è la manutenzione e se non hai ancora deciso il tuo regalo di Natale sappi che un piccolo contributo di 20 euro ci permetterà non solo di mettere a dimora nuove piante, ma soprattutto di prenderci cura di loro: il clima caldo causa la morte di tante piccole piante che bisogna sostituire e nei periodi particolarmente siccitosi è indispensabile assisterle con bagnature di soccorso.
“Il contributo che ogni cittadino e ogni soggetto interessato vorrà fornici in occasione delle feste natalizie” - è l’invito del Presidente dell’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese Roberto Saini - “sarà un dono che viene fatto alla natura e, soprattutto, alle generazioni future grazie al ruolo che ogni singola pianta svolge per contrastare i cambiamenti climatici in atto”.
Lavoriamo insieme per farla diventare ancora più grande e rigogliosa.
L.S.