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Ora che il percorso ciclopedonale lungo il Po di Torino è pressoché completato lungo le due sponde, si pone il problema delle connessioni trasversali con le piste ciclabili, che penetrano nella città, e con i sentieri, che si inerpicano su per la collina. Qui è sufficiente accennare a due soli esempi. Il primo è l'Anello Verde che, partendo dal Parco Leopardi, si connette alla dorsale panoramica della grande traversata collinare (che meriterebbe il riconoscimento di bene culturale ambientale), per ridiscendere lungo il parco di Superga. Questo percorso andrebbe riesaminato, migliorato e rilanciato con nuova energia. Dietro alle passeggiate in collina c'è tutta una tradizione che sarebbe utile rianimare. Il secondo riguarda l'asse da Piazza Castello a Villa della Regina. Esso è quanto di più gradevole il paesaggio urbano di Torino possa offrire. Innanzitutto via Po, in assoluto uno dei gioielli dell'architettura barocca. Poi Piazza Vittorio e la vista del Po, una delle più suggestive. Infine il panorama dalla Villa della Regina. Bisognerebbe progettare questo asse di architettura urbana, di fiume, di giardini e di collina come passeggiata da offrire ai turisti (e ai cittadini). Esso ha tutto il potenziale per diventare una delle più note ed apprezzate passeggiate offerte al turismo internazionale. Bisognerebbe ripensarne le funzioni, il disegno e l'uso dello spazio pubblico mitigando l'impatto e l'invasività del traffico motorizzato.