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A valle della Presa del Canale Depretis si trovano l'edificio e le condotte di un importante Elevatore Idraulico (detto "di Cigliano"), che svolge un ruolo fondamentale nell'economia agraria della zona.
Nel 1878, per iniziativa di don Evasio Ferraris (già cappellano militare, che nel 1851 era stato nominato viceparroco di Moncrivello), si costituì il consorzio dei proprietari interessati alla costruzione di un impianto d'irrigazione che permettesse l'innalzamento, di almeno 20 metri, di una portata di circa 1000 litri d'acqua al secondo, prelevati dal Naviglio d'Ivrea, per irrigare aree non ancora servite dalla rete dei canali esistenti. Fra i vari progetti presentati fu scelto quello dell'ingegner Locarni di Vercelli, che prevedeva un sistema piuttosto complesso di prelievo e sollevamento delle acque, sfruttando i 3 canali Depretis, del Rotto e Naviglio d'Ivrea.
Il progetto che fu realizzato si basa su una stazione di pompaggio più bassa di circa 20 metri rispetto al Naviglio d'Ivrea: le acque qui convogliate da apposita condotta risalgono poi alla stessa quota di partenza per forza naturale (principio dei vasi comunicanti) e sono sospinte ancora più in alto, fino all'altopiano di Cigliano, per opera di due turbine azionate da una portata di 7 metri cubi al secondo del Canale Depretis, transitante in prossimità, ma ad un livello leggermente più alto. Le acque del Depretis vengono poi scaricate nel Canale del Rotto, a livello ancora più basso del Depretis. In tal modo l'innalzamento di 20 metri di parte delle acque del Naviglio di Ivrea avviene sfruttando l'energia idraulica del Canale Depretis e dunque senza utilizzo di energia elettrica.
I lavori furono terminati nel 1882. Il costo di realizzazione, di circa 160.000 lire dell'epoca (oltre 500 mila euro attuali) fu sostenuto per intero dai membri del consorzio irriguo. L'amministrazione delle Regie Finanze concesse gratuitamente, con obbligo di restituzione, la portata d'acqua del Canale Depretis, necessaria per la sollevazione delle acque del Naviglio d'Ivrea. Per la derivazione delle acque dal Naviglio d'Ivrea si applicarono invece i prezzi in vigore.
L'Elevatore idraulico è un'opera di notevole valenza tecnica, per il periodo in cui fu realizzato, e di fondamentale importanza ancora oggi per l'irrigazione di un comprensorio agricolo di 1100 ettari (4000 giornate piemontesi), nei comuni di Cigliano, Moncrivello, Villareggia e Borgo D'Ale, che si trovano a quote altimetriche più alte di qualunque fiume o canale della zona e dunque non potrebbero essere diversamente irrigati.
L'Elevatore Idraulico è di proprietà del Consorzio Irriguo di Cigliano-Borgo D'ale-Moncrivello-Villareggia. E' visitabile su appuntamento chiamando il numero del Consorzio (Cigliano, 0161423134).