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Il Canale Depretis è più antico dei Canali Cavour e Farini, poiché risale alla seconda metà del Settecento, quando il re Vittorio Amedeo III destinò alla costruzione di canali irrigui le somme ricavate dalla vendita dei beni dei Gesuiti, incamerati dallo stato sabaudo dopo la soppressione del loro ordine.
In soli quattro mesi fu scavato e messo in funzione il canale che, dipartendosi dalla Dora Baltea a valle di Mazzè e Villareggia, si dirige verso est, attraversando i territori di Cigliano, Bianzè, Santhià e Carisio e terminando il proprio corso gettandosi dentro l'Elvo. Questo canale, ultimato nel 1785, ebbe inizialmente il nome di Canale di Cigliano e soltanto nel 1887 fu rinominato Canale Depretis.
Questo canale, più di altri, segna l'inizio della gestione collettiva dell'irrigazione vercellese.
Qualche anno dopo la sua realizzazione, dal Canale di Cigliano si fece derivare il Naviletto di Saluggia, per portare ulteriore acqua a Livorno Ferraris, Lamporo, Crescentino, Fontanetto e Colombara, crocevia dell'attuale sistema irriguo del basso vercellese.
L'edificio di presa del Canale Depretis, nel territorio comunale di Villareggia, è meno monumentale degli edifici di presa dei Canali Cavour e Farini, ma è ugualmente interessante, sia per la sua posizione al centro dell'avvallamento fluviale della Dora Baltea, circondato da alte colline e folti boschi, sia per la tipologia costruttiva, piuttosto leggera e con caratteristico tetto di lastre di pietra ("lose").
L'edificio di presa del Canale Depretis è proprietà della Coutenza Canali Cavour (Novara, Tel. 0321675211) e pertanto è visibile al pubblico soltanto dall'esterno.
Per approfondimenti:
Vassallo Nicola (cur.), Dal naviglio del Duca ai consorzi irrigui, Centro Culturale G. Arpino, Bra, 1989.