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Di lupi, paure e notizie...

(fonte: Life WolfAlps EU Di lupi, paure e notizie... - Life Wolfalps EU)

( 03 Marzo 2022 )

La presenza dei lupi in aree collinari e di pianura è un fenomeno a cui stiamo assistendo un po’ in tutta Italia, con tempistiche diverse a seconda delle regioni. Per la popolazione alpina la “discesa” verso le zone collinari e di pianura è un elemento relativamente nuovo e riguarda soprattutto le aree a maggiore densità di popolazione nelle Alpi Occidentali italiane e francesi e nel corridoio appenninico Ligure-Piemontese. Negli ultimi anni si sono formati nuovi branchi stabili vicino alle città di Torino, Alessandria e Mondovì.

I lupi iniziano a frequentare zone di pianura e collinari per via della loro biologia che porta gli animali in dispersione a cercare territori non occupati da altri branchi. Questo fenomeno, come dicevamo, si è già verificato in altre regioni, basti pensare alla presenza di branchi nella pianura padana emiliana e lombarda, ed è legato alla grande plasticità ecologica e alimentare del lupo. I monitoraggi in pianura padana dimostrano ad esempio un adattamento a prede differenti come le nutrie e le lepri. I contesti collinari sono invece occupati dalle prede più “usuali” per il lupo come caprioli e cinghiali, e quindi consentono la presenza del predatore.

Di per sé la presenza del lupo in contesti più antropizzati non deve essere confusa con un sinonimo di abituazione del lupo alle persone o di pericolosità. I selvatici che occupano contesti in cui la presenza umana si alterna a elementi naturali, quasi come tessere di un mosaico, hanno in genere abitudini più notturne rispetto agli animali che vivono in contesti più selvaggi, e cercano di limitare le occasioni di incontro con le persone.

Ma è importante tenere a mente che è fondamentale non creare situazioni che possono attrarre gli animali vicino a abitazioni singole o centri abitati. Così facendo, infatti, si rischia di creare uno stimolo positivo che li induce a selezionare attivamente i contesti antropici e, nel tempo ad abituarsi, perdendo la naturale diffidenza verso le persone. Questo vale per qualsiasi animale selvatico, lupo incluso. È quindi fondamentale non offrire mai cibo alla fauna selvatica, né lasciare attrattivi alimentari alla portata dei selvatici (rifiuti organici, cibo per animali domestici, scarti di carne).  In mancanza di un attrattivo non sussistono infatti motivazioni per i lupi nell’avvicinarsi alle case.

A titolo di esempio negli scorsi giorni sui media nazionali e piemontesi sono stati diffusi articoli e servizi dai titoli allarmistici circa la presenza dei lupi nella collina torinese, in particolare ha destato preoccupazione un servizio del TG 5 del 19 febbraio e diversi articoli allarmistici sulla stampa locale, che parlano di un “allarme lupi in collina a Torino”, e addirittura di fantomatiche aggressioni. Il servizio televisivo  in questione citava la presenza di un branco nell’isolone di Bertolla, isola fluviale nella prima periferia del capoluogo piemontese e riportava diverse predazioni a danno di un allevamento presente nell’isola. Bertolla è un'isola chiusa al pubblico, di circa 50 ettari, data in gestione dal Parco del Po Piemontese ad un allevatore che vi fa pascolare circa 180 animali fra ovini, caprini, bovini ed equini. È vero che si sono verificate delle predazioni (ne abbiamo parlato qui https://www.lifewolfalps.eu/i-lupi-dellisolotto-di-bertolla-a-torino-un-po-di-chiarezza/ ), ma si trattava di un animale singolo (come dimostra il monitoraggio con fototrappole), un maschio, non di un branco, e l’ultima predazione si è verificata a ottobre.Ad oggi i dati del monitoraggio mostrano che non esistono evidenze di una presenza stabile di un branco di lupi nella zona collinare di Superga-San Mauro, diversamente da quanto indicato dai media.

Dopo la prima predazione è intervenuta la WPIU (squadra di intervento per la prevenzione - wolf intervention prevention unit https://www.lifewolfalps.eu/linee-di-intervento/prevenzione/) di zona (personale dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po Piemontese e di Città Metropolitana di Torino) con i veterinari ASL. Insieme all’allevatore sono state individuate le criticità ed è stata delineata una strategia di prevenzione condivisa. L’allevatore è stato molto proattivo e disponibile, e attualmente stabula gli animali durante la notte dentro strutture o recinti elettrificati, e ha preso due cani da guardiania già formati che durante il giorno perlustrano l'isola e di notte rimangono con gli ovicaprini. Si può quindi ipotizzare che sia stato un lupo singolo di passaggio, che, una volta che le possibilità di alimentazione sull'isola sono diminuite drasticamente per la prevenzione effettuata, si è allontanato per cercare nuove aree in cui procacciarsi cibo.

Il LWA EU ha una azione specifica sul tema dei lupi urbani, https://www.lifewolfalps.eu/azioni/a/a7/ che prevede lo sviluppo di specifici protocolli condivisi tra Enti e istituzioni, con lo scopo di prevenire e gestire la presenza di eventuali lupi confidenti o “bold Wolves”. Il tema dei bold wolves sarà inoltre al centro della prossima conferenza tematica di LWA EU che si terrà in Val D’Aosta alla fine di Aprile, a brevissimo i dettagli per partecipare e il programma.

Cani pastori maremmani a difesa del gregge sull'Isolone di Bertolla (Foto di Fabrizio Nobili)
Cani pastori maremmani a difesa del gregge sull'Isolone di Bertolla (Foto di Fabrizio Nobili)
 
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