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Zona di Protezione Speciale Fiume Po - tratto vercellese alessandrino

  • Codice Rete Natura 2000: IT1180028
  • Superficie a terra (ha): 14.107,00
  • Regioni: Piemonte
  • Province: Alessandria, Torino, Vercelli
  • Comuni: Alluvioni Piovera, Bassignana, Bozzole, Camino, Casale Monferrato, Coniolo, Crescentino, Fontanetto Po, Frassineto Po, Gabiano, Guazzora, Isola Sant'Antonio, Molino dei Torti, Moncestino, Morano sul Po, Palazzolo Vercellese, Pecetto di Valenza, Pomaro Monferrato, Pontestura, Trino, Valenza, Valmacca, Verrua Savoia

Interessa il territorio dei Comuni di Alluvioni Piovera, Bassignana, Bozzole, Camino, Casale Monferrato, Coniolo, Crescentino, Fontanetto Po, Frassineto Po, Gabiano, Guazzora, Isola Sant'Antonio, Molino dei Torti, Moncestino, Morano sul Po, Palazzolo Vercellese, Pecetto di Valenza, Pomaro Monferrato, Pontestura, Trino, Valenza, Valmacca, Verrua Savoia.

Si estende per 14.107 ha lungo oltre 90 km dell'asta fluviale del Fiume Po da Crescentino (VC) fino alla confluenza con il Torrente Scrivia, in un susseguirsi di ambienti quali ghiareti, gerbidi (formazioni erbacee miste a vegetazione arborea rada) e boschi ripari. Le pianure vicino al corso d'acqua ospitano saliceti ed aree umide intervallate da estesi pioppeti artificiali, mentre nelle aree collinari dominano i cedui di latifoglie miste e fitti robinieti. Le golene fluviali, le lanche paludose (bracci morti del fiume) ed i fitti popolamenti pionieri di salici ed ontano nero arricchiscono il valore naturalistico dell'area, che rappresenta un importante corridoio ecologico di scala vasta nell’ambito delle zone pianeggianti della regione, peraltro intensamente coltivate.

Fiume Po VC-AL
Fiume Po VC-AL
(Archivio Aree protette del Po Torinese)
 

Ambienti e specie di maggior interesse

Sono osservate e monitorate 278 specie di uccelli, molte delle quali di interesse conservazionistico europeo come il falco pescatore (Pandion haliaetus), il nibbio bruno (Milvus migrans), le gru (Grus grus).
Analogo rilievo scientifico riveste anche la fauna ittica, con circa 40 specie, 14 delle quali endemiche e 9 di interesse comunitario come la Trota marmorata (Salmo marmoratus) e il Panzarolo (Knipowitschia punctatissima); gli anfibi, fra cui il tritone crestato (Triturus carnifex) e la rana di Lataste (Rana latastei); i lepidotteri, come Lycaena dispar; i rettili come la testuggine europea (Emys orbicularis); i chirotteri (tra cui Eptesicus serotinus, Myotis blythii e Myotis daubentonii).
La ZPS ospita inoltre 3 garzaie di Airone cenerino (Ardea cinerea), in due delle quali nidifica anche il cormorano comune (Phalacrocorax carbo), mentre lungo il corso del fiume nidificano regolarmente colonie di Sternidi su greto, come sterna comune (Sterna hirundo) e fraticello (Sterna albifrons). Tra le altre specie anche occhione (Burhinus oedicnemus) e gruccione (Merops apiaster), mentre sono osservabili in inverno importanti concentrazioni di uccelli acquatici tra cui Anatidi e roost di ardeidi e cormorani.
Il valore naturalistico di quest'area è dato anche dall'elevata diversità e ricchezza di invertebrati.
La flora, come la fauna, mostra una ricca e diversificata biodiversità con 12 habitat di importanza comunitaria. Spiccano tra le 48 specie vegetali a priorità di conservazione, quadrifoglio acquatico (Marsilea quadrifolia) e vandellia palustre (Lindernia procumbens), inserite negli allegati della Direttiva Habitat, e numerose specie acquatiche di pregio, fra cui erba pesce (Salvinia natans), erba vescica (Utricularia sp.), lisca radicante (Scirpus radicans), vallisneria (Vallisneria spiralis), limnantemio (Nymphoides peltata), erba saetta (Sagittaria sagittifolia). Da ricordare ancora la presenza di 19 specie di orchidee.

Panorama sul Po da Verrua Savoia
Panorama sul Po da Verrua Savoia
(Lorenzo Dotti)
 
Valenza da Frascarolo
Valenza da Frascarolo
(Archivio Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese)
 
Spiaggia della Pastrona, Casale Monferrato
Spiaggia della Pastrona, Casale Monferrato
(Paola Palazzolo)
 

Stato di conservazione e minacce

Le minacce alla conservazione del sito sono per lo più riferibili alle attività agricole del territorio circostante.
Lungo il tratto vercellese del fiume Po, la continuità tra boschi alluvionali e ripari è spesso interrotta da estese coltivazioni di pioppo clonale, che ben si adattano ai suoli golenali sabbiosi. La sopravvivenza degli habitat e delle specie dipendenti da questo primario corridoio ecologico è strettamente legata al mantenimento della sua funzionalità.
Incombono sul sito altre minacce legate ad attività di natura antropica: gli ambienti ripari sono ridotti a causa del rischio di trasformazioni spondali con opere di "pulizia" e difesa, mentre l'area di greto è oggetto di prelievi di ghiaia in alveo e potenziali escavazioni abusive.
Anche le discariche abusive costituiscono possibili fonti di inquinamento, oltre che essere motivo di deturpazione del paesaggio.
Le cenosi riparie sono minacciate dall'invasione di specie esotiche che tendono a tratti a sopraffare la vegetazione spontanea e a impedirne la rinnovazione.

Cenni sulla fruizione

Comprende il Bosco della Pastrona, definito bosco periurbano per indicare un'area pensata per il tempo libero, che però non presenta le caratteristiche dei parchi cittadini. L'area è attraversata da sentieri e percorsi ciclopedonali, con diverse difficoltà di approccio. I tracciati, che fanno parte del "Kintana Park", sono curati da un'associazione di volontari che gestisce l'area e che con risorse proprie si occupa della manutenzione: la FIAB Monferrato Bike.
Il Bosco Pastrona, situato sulla sponda destra del fiume Po, nella zona compresa fra la traversa del Canale Lanza e la piscina Montecarlo (quartiere Ronzone), è raggiungibile percorrendo via XX Settembre fino al fondo (da piazza Castello in direzione Coniolo-Pontestura) e poi svoltando a destra, verso la piscina Montecarlo, presso cui si devono parcheggiare le auto. Le biciclette possono invece proseguire oltre la sbarra fino all'area attrezzata, posta a circa 100 metri, e usufruire dei percorsi ricavati nel bosco.
Dalla sede operativa dell'Ente-Parco (in viale Lungo Po Gramsci, 8-10) è possibile accedere alla passeggiata naturalistica del Lungo Po: un susseguirsi di specie autoctone ci accompagna fino all'argine e di qui al pontile galleggiante gestito dall'Associazione Amici del Po e dalla Società Canottieri.
Il percorso condiviso tra le istituzioni, che ha fatto seguito a un periodo di progressivo disinteresse con interventi di cementificazione delle sponde, ha ridestato l'interesse verso il Po da parte dei cittadini e delle associazioni sportive. L'Ente-Parco ha reperito importanti risorse da investire in questa rinascita: sono state recuperate aree degradate, si è cominciato a ripristinare il bosco golenale, è stato restituito alla fruizione il lungo Po, ricostruendo anche l'attracco galleggiante per le barche. Sono tornati i canottieri, le gite in barca, gli eventi e le serate legate al fiume, che attirano un numero sempre maggiore di persone e di interessi diversi, alla ricerca di uno spazio insolito di svago in città.

PDF Elenco floristico del Po piemontese
PDF Flora vascolare del Bosco di Roleto

Limo asciutto a confluenza Po-Tanaro
Limo asciutto a confluenza Po-Tanaro
(Archivio Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese)
 
Il Po a Valenza
Il Po a Valenza
(Archivio Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese)
 

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