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Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale Lanca di Santa Marta (confluenza Po - Banna)

  • Codice Rete Natura 2000: IT1110017
  • Superficie a terra (ha): 164,00
  • Regioni: Piemonte
  • Province: Torino
  • Comuni: La Loggia, Moncalieri

La Lanca di Santa Marta è una delle Aree Protette del Po Torinese e si trova poco a sud della città di Moncalieri.
Il paesaggio naturale è caratterizzato dall'ambiente fluviale e ripariale, con presenza di alcuni bacini lacustri rinaturalizzati ed aree di lanca attorno alle quali trovano spazio fasce di vegetazione erbacea. I boschi ripari, composti in gran parte da vecchi saliceti, sono pressoché continui presso la confluenza, mentre si alternano a greti più a monte lungo il Po. Circa metà della superficie del sito è occupata da seminativi e da pioppeti, accompagnati qua e là da prato-pascoli e da coltivi abbandonati.

Pioppi nella Lanca di Santa Marta, a La Loggia
Pioppi nella Lanca di Santa Marta, a La Loggia
(Enrico Castello)
 
Riserva Naturale della Lanca di Santa Marta e della Confluenza del Banna
Riserva Naturale della Lanca di Santa Marta e della Confluenza del Banna
(Micol Bramardi)
 
Acquitrino a Villastellone
Acquitrino a Villastellone
(Arianna Giusta)
 

Ambienti e specie di maggior interesse

L'unico ambiente di interesse comunitario riconosciuto nel sito è riferibile ai boschi ripari di salice bianco (Salix alba) (91E0), habitat prioritario ai sensi della D.H. Questo tratto fluviale riveste una notevole importanza per l'avifauna, tanto da essere identificato come Zona di Protezione Speciale (ZPS). Al suo interno sono state segnalate 10 specie inserite nell'All. I della D.U. Risultano nidificanti il tarabusino (Ixobrychus minutus), il martin pescatore (Alcedo atthis) e l'averla piccola (Lanius collurio); sono segnalati come presenti durante i periodi migratori: l'airone bianco (Egretta alba), l'airone rosso (Ardea purpurea), la garzetta (Egretta garzetta), il nibbio bruno (Milvus migrans), la nitticora (Nycticorax nycticorax), il piro piro boschereccio (Tringa glareola) e la sterna comune (Sterna hirundo). Tra le specie della D.H. è presente una popolazione della rara rana di Lataste (Rana latastei, All. II e IV), specie esclusivamente di pianura, originaria dei boschi planiziali padani, molto localizzata in Piemonte.
Il resto dell'erpetofauna protetta è composta da specie inserite in All. IV, la cui conservazione richiede una protezione rigorosa; esse sono la lucertola muraiola (Podarcis muralis), il rettile più frequente in Piemonte, e la raganella italiana (Hyla intermedia), nel complesso ancora abbastanza diffusa in alcuni settori della regione, soprattutto nella zona delle risaie.
Per quanto riguarda l'ittiofauna, nonostante la mediocre qualità delle acque del sito, sono state segnalate numerose specie, circa 30, in larga parte autoctone; tra le 9 che risultano inserite nell'All. II della D.H. è significativa la presenza del vairone (Leuciscus souffia), della lasca (Chondrostoma genei) e del cobite (Cobitis taenia), le cui popolazioni risultano abbondanti. Infine, di rilievo è la presenza di ben 26 specie di odonati, tra cui Oxygastra curtisii (D.H., All. II e IV), una libellula rarissima in Piemonte, rilevata con certezza solamente in pochi altri SIC italiani.

Stato di conservazione e minacce

Il sito è considerato estremamente vulnerabile. Contribuiscono a questa condizione le stesse minacce che interessano gli altri siti fluviali della pianura torinese e cuneese: l'introduzione di ittiofauna esotica a scopo di ripopolamento ittico, l'invasione delle fitocenosi riparie da parte di specie alloctone, l'eccessiva captazione delle acque a fini irrigui e il diffuso inquinamento (si veda IT1110015 Confluenza Po- Pellice). A queste si aggiunge la presenza di un impianto estrattivo e di una diga di derivazione idrica dell'Azienda Energetica Municipale di Torino.

Cenni sulla fruizione

L'area del sito è lambita da un percorso ciclabile segnalato che giunge dall'abitato di La Loggia e si dirige verso l'Area attrezzata "Le Vallere". Dalle campagne circostanti alcune carrarecce raggiungono le sponde del Po e del Banna, che rimangono tuttavia di difficile accesso.

Mappa

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