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Il programma dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese per la rimozione delle piante acquatiche invasive che infestano il Po entra nel vivo

( 20 Luglio 2023 )

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese ha diretto nei giorni scorsi i monitoraggi programmati di peste d’acqua di Nuttall (Elodea nuttallii) sul Po (per approfondimenti si può leggere anche questo articolo).

I luoghi individuati per il rilievo sono la zona di Faule e Villafranca a monte di Torino, i Murazzi a Torino, Chivasso e Casale Monferrato

Il metodo utilizzato è il controllo dai ponti; da lì, guardando in basso, si cercano le piante sotto il pelo della corrente; ma quando la torbidità dell’acqua impedisce di vedere bene, si scende sulle rive e con una specie di rastrello si estraggono materialmente le piante dal letto del fiume. In questi giorni l’acqua nel Po è tanta e piuttosto torbida, ragione per la quale non si vede bene il fondo; tuttavia, l’uso del rastrello è risolutivo.

Nel caso dei Murazzi il controllo si è svolto con il supporto della polizia municipale e della loro imbarcazione e con quel mezzo è stato possibile raggiungere la confluenza con il torrente Sangone. In merito è alla firma una convenzione tra Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e Città di Torino per le varie attività da svolgersi nel tratto metropolitano, in particolare lo smaltimento del materiale che verrà estratto, mentre tutti i lavori di rimozione saranno in capo all’Ente-Parco.

Anche la divulgazione al pubblico ha la sua importanza per la comprensione dell’operazione e l’Ente-Parco ha già effettuato nel mese di luglio due incontri formativi sul tema delle piante acquatiche esotiche invasive, uno a Faule (qui il nostro articolo) ed uno a Torino, al Circolo canottieri Caprera, presenti Francesco Tresso, assessore alla Cura della città alla Protezione civile e ai Servizi civici della Città di Torino, Roberto Saini, Monica Perroni, rispettivamente presidente e direttrice dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e con interventi a cura di Maria Rita Minciardi di Enea e di Paolo Lo Conte della Città Metropolitana di Torino, e nei quali sono stati illustrati il progetto e il ruolo dell’Ente-Parco, le piante esotiche invasive, in particolare l’elodea, nell’ambito dell’ecologia fluviale, e spiegata la differenza tra specie autoctone e alloctone, quali sono quelle invasive e quali sono invece quelle che ci possono essere utili, come arrivano fino a noi, e si è parlato della fauna ittica del Po. 

Arrivando alle conclusioni, i monitoraggi ci dicono che la situazione è sotto controllo: l’elodea fino a questo momento non si sta espandendo; probabilmente giace inattiva nel limo sul fondo del fiume e quest'anno molto probabilmente non ci sarà l’esplosione dello scorso anno, per ragioni ecologiche dovute sia al clima più fresco della scorsa primavera, sia alle acque meno calde, che ne frenano lo sviluppo, sia alla maggiore piovosità.

Ma non ci si ferma qui, perché è necessario ottenere periodici riscontri: per gli inizi di agosto sono previsti ulteriori passaggi di verifica visto che le condizioni ecologiche potrebbero cambiare e la pianta prendere vigore.

Nei prossimi giorni è anche previsto un sopralluogo per verificare il metodo di intervento e l'accessibilità della lanca a valle di Valenza, dove si è insediata la porracchia peploide (Ludwigia peploides), un’altra esotica invasiva acquatica. Come in tutte le lanche ci sono molte piante cadute e probabilmente si potrà operare esclusivamente con l’uso di piccole barche. In questo caso è prevista la sua rimozione definitiva proprio perché la pianta è localizzata solo in quel luogo.

Un momento dell'incontro sull'elodea al Circolo canottieri Caprera (Foto di Sandra Buzio)
Un momento dell'incontro sull'elodea al Circolo canottieri Caprera (Foto di Sandra Buzio)
 
Maria Rita Minciardi ed un agente della polizia locale perlustrano il Po a Torino (Foto di Sandra Buzio)
Maria Rita Minciardi ed un agente della polizia locale perlustrano il Po a Torino (Foto di Sandra Buzio)
 
Un momento dell'incontro sull'elodea al Circolo canottieri Caprera (Foto di Sandra Buzio)
Un momento dell'incontro sull'elodea al Circolo canottieri Caprera (Foto di Sandra Buzio)
 
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