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Ghiaia Grande è natura di Po e di Monferrato insieme. Sono due ambienti complementari: sulla collina, il bosco con aironi cenerini, mentre sul piano, si alternano lanche, boschi di ripa e un’area di gerbido.
Si parte da Coniolo, il paese che visse due volte: a inizio ‘900 gli abitanti si accorsero che le loro abitazioni stavano crollando per le intense escavazioni per l’estrazione della marna. Smontate pezzo a pezzo molte case, i coniolesi ricostruirono il paese sulla collina di fronte. Nel luogo originario, Coniolo Rotto, si scorgono ancora tra la vegetazione, i resti del castello.
Si parte da piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, di fronte al Municipio, e si prosegue in via Fratelli Bandiera e poi in via Casale guidati dal segnavia 751.
Al margine dell’abitato si tiene la sinistra in via Monbué, stradina asfaltata che scende all’omonima borgata. Al termine della discesa, si svolta a sinistra verso il fiume, raggiungendo con pochi passi la riva. Cambia l’ambiente: un bell’angolo di acqua lenta, ideale per osservare gli uccelli. Imboccata la pista sabbiosa parallela al greto si va controcorrente, notando tra la vegetazione i resti delle teleferiche che trasportavano la marna a Morano sul Po. Tre chilometri lungo il Po e dopo si torna in collina: svoltato a sinistra su Strada del Porto Nuovo, si sale a tornanti apprezzando l’ecomosaico di prati, alberi e arbusti. Giunti in località Cascina dei Frati, con una digressione in Strada del Porto Vecchio, si raggiunge la zona di Coniolo Rotto. Tornati in Strada del Porto Nuovo e lasciati a sinistra la via principale per Coniolo Basso e il percorso 751, si imbocca subito a sinistra una pista nel frutteto che ridiscende a Po, giungendo a un bel punto panoramico sul fiume.
Svoltato a sinistra si risale alla Frazione Erbi dove si riprende il percorso principale. Attraversato il piccolo borgo si scende alla provinciale, seguendola per pochi metri con lo sguardo attirato a destra dalla Cascina Smeralda. Giunti sul fondovalle ci si dirige a sinistra sulla strada del Rio Rizza. Dopo un tratto aperto, il rio scorre leggermente incassato nella marna. Un angolo di natura libera che predispone ad affrontare i 70 metri di salita per chiudere l’anello. Guidati dal segnavia si imbocca a sinistra la seconda pista tra i prati: Coniolo in alto guida il cammino.