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Il filo d'Arianna serviva per ritrovare Arianna. Nel nostro caso, ciò che vogliamo ritrovare è il paesaggio: il paesaggio che attraversiamo distrattamente e, dunque, senza trovarlo; il paesaggio che trasformiamo cancellandone la bellezza fragile e, dunque, perdendolo; il paesaggio che non sappiamo vedere perché non siamo stati capaci di conservarne la memoria.
Il filo d'Arianna ha lo scopo di condurci all'attenta scoperta del paesaggio, facendoci uscire dalle trafficate autostrade per seguire itinerari poco battuti e scoprire tesori nascosti; ha lo scopo di aiutarci ad individuare gli elementi costitutivi di quelli che Turri chiamava gli "iconemi del paesaggio", che sono gli aspetti tipici del suo carattere e che dobbiamo tutelare; ha lo scopo di farci scoprire il deposito di memoria, che il paesaggio racchiude in sé e che costituisce una componente fondamentale della nostra identità culturale.